IL PROGETTO “LA NURAGICA”
La Nuragica è nata dal desiderio di far scoprire la bellezza della Sardegna in bicicletta. Massimo e Cristina ci svelano come sono passati dal pedalare per piacere a creare una realtà che offre esperienze uniche ai cicloturisti di tutto il mondo.
In quest’intervista, scopriremo come La Nuragica sta contribuendo a far conoscere la Sardegna in tutto il mondo, quali sono le sfide che hanno dovuto affrontare e quali sono i progetti futuri per promuovere un turismo lento e rispettoso dell’ambiente. Preparatevi a pedalare con noi alla scoperta di un’isola che ha ancora tanto da scoprire.
Ciao Massimo e Cristina, volete presentarvi e presentarci il vostro progetto La Nuragica?
La Nuragica nasce “ufficialmente” nel 2020, in pieno periodo Covid, in realtà nella nostra testa il progetto e i sogni continuavano ad accompagnarci in tutte le nostre avventure in bicicletta. Nel 2016 abbiamo fatto il nostro primo viaggio a lungo raggio (Il Camino di Santiago partendo in bici da Pamplona in MTB) ma è nel 2018 che troviamo la nostra vera dimensione con la scoperta delle bici Gravel e i primi esperimenti di viaggio in bikepacking. Per anni dedichiamo il nostro tempo libero ad esplorare e scoprire nuovi angoli di Sardegna e ogni volta la domanda ricorrente è “se piace cosi tanto a noi, perchè non proviamo a offrire questo territorio pazzesco ad altri cicloturisti?”
Nel 2020, in pieno periodo pandemico, Cristina ed io ci sediamo attorno a un tavolo e decidiamo di far diventare la nostra passione, un lavoro.
Da qui nasce La Nuragica, azienda che si occupa sia del noleggio di biciclette/ebike e attrezzature da viaggio, sia di pianificazioni di viaggio personalizzate e servizi accessori che possano permettere a chi ha voglia di avventurarsi con la propria bicicletta alla scoperta di questa terra, di organizzare al meglio ogni singolo dettaglio.
Nel 2021 nasce anche La Nuragica ASD che si occupa della promozione della pratica cicloturistica e propone svariati appuntamenti annuali dedicati al mondo Gravel con varie formule che vanno dal semplice tour giornaliero a veri e propri viaggi in bicicletta per i nostri tesserati.
Un modo di proporre la pratica sportiva, diversa dalla dimensione della gara e molto più vicina al nostro modo di vedere e vivere il ciclismo, quello fatto di fatica ma anche del godimento della bellezza del territorio che si attraversa.
Cosa vi ha ispirato a intraprendere il Cammino di Santiago in bici e come questo viaggio ha influenzato il vostro approccio al cicloturismo e al progetto La Nuragica?
Il nostro primo viaggio a lungo raggio, fu appunto il Camino di Santiago in MTB, nel 2016, con pochissima esperienza ma tanta voglia di esplorare.
Con la scoperta della nostra nuova dimensione, in sella a bici Gravel, nel 2018, ci eravamo subito ripromessi di pianificare un nuovo viaggio verso Santiago ma con un assetto molto più “snello”. Lasciate le borse laterali, iniziamo le nostre esperienze di viaggio con borse da Bikepacking molto più leggere e meno ingombranti e perfezioniamo anche il nostro modo di fare i bagagli e cosa portare con noi durante i viaggi. Nel 2023 decidiamo che sia arrivato il momento di provare una nuova esperienza in terra Spagnola, ma questa volta vogliamo partire proprio da casa, attraversare tutta la Sardegna passando in paesini dell’entroterra e cominciare a goderci il viaggio da subito, creando una traccia che possa ispirare anche altri che come noi vogliono unire la bellezza della Sardegna a quella della Spagna in un solo viaggio.
Quali sono state le principali differenze che avete notato tra esplorare la Sardegna e percorrere i 950 km del Cammino di Santiago, sia a livello di paesaggi che di esperienza personale?
Questo viaggio, lungo 1730km, è stato per ora il nostro viaggio più lungo e inizialmente facevamo veramente fatica a metabolizzare i 20 giorni di viaggio vissuti in sella alle nostre bici. La parte Sarda sicuramente è stata la più “isolata”, abbiamo infatti costruito un percorso che attraversava per buona parte, aree rurali con pochissima presenza di centri abitati e volutamente ci siamo fatti “avvolgere” dalla nostra natura. Arrivati a Barcellona, abbiamo anche li cercato di seguire percorsi poco battuti e in molti casi qui abbiamo avuto le prime grandi sorprese, scenari pazzeschi, alcune viste che somigliavano tantissimo all’entroterra sardo e sempre tantissimo dislivello giornaliero che accompagnava con la giusta lentezza il nostro viaggio. Arrivati a Pamplona, abbiamo agganciato la traccia del Camino Frances e abbiamo cercato di pedalare il più possibile il percorso dei pellegrini a piedi, che è sicuramente piu faticoso ma anche molto più affascinante per noi che usando bici Gravel abbiamo la possibilità di goderci anche lo sterrato.
Come la scelta di utilizzare biciclette Gravel e borse da bikepacking ha cambiato la vostra esperienza di viaggio e quali vantaggi avete trovato rispetto all’uso di altre tipologie di biciclette?
Dal 2018 abbiamo scoperto un mondo nuovo, bici molto più snelle e versatili, bagagli piu essenziali, assetto più stretto e pratico.
Il Gravel in bikepacking per noi è la migliore opzione possibile per viaggiare, ti “obbliga” a lasciare a casa il superfluo ma ti permette di viaggiare piu leggero e passare anche in stradine con fitta vegetazione senza incastrarti e quando diventi “bravo” a fare i bagagli, ti rendi conto che ti rimane anche spazio libero nelle borse per i souvenir.
In che modo il viaggio verso Santiago ha rafforzato la vostra missione di far scoprire la Sardegna “a modo vostro” attraverso La Nuragica, e quali nuove idee avete portato al progetto dopo questo viaggio?
In parte questo viaggio ha unito 2 nostre passioni, la Spagna (girata in lungo e largo sia in moto che in bicicletta) e la Sardegna, la terra che ogni weekend ci regala nuove emozioni e nuove scoperte. La Spagna in generale è decisamente avanti sul discorso cicloturistico, sul rispetto del ciclista sulla strada e sui servizi offerti. Nel Camino Frances poi c’è una struttura organizzativa ormai talmente rodata e diffusa che diventa anche molto più semplice pianificare un viaggio su quei territori. La Sardegna invece sta scoprendo solo ora l’importanza e le potenzialità del cicloturismo e serviranno tanti anni per avere, forse, un’infrastruttura funzionante in tutto. Noi nel nostro piccolo cerchiamo di scoprire come funzionano certe realtà ormai consolidate, quanto e come hanno investito e come trovare spunti dal loro modo di operare. Girona è un esempio che teniamo molto in considerazione e già nel 2025 avremo delle importanti proposte da presentare al mercato internazionale. La Sardegna merita di essere scoperta e goduta in bicicletta e noi dobbiamo essere bravi a creare le condizioni ottimali per semplificare al massimo l’organizzazione di un viaggio in questa terra.
Guardando al futuro, quali sono i vostri prossimi progetti Gravel in Sardegna per chi vuole partecipare ai vostri eventi?
Abbiamo ormai un calendario ricco di proposte e eventi, chiudiamo il 2024 con l’ultima edizione annuale della Transichnusa (www.transichnusa.com) e presentiamo il 1 ottobre il calendario 2025. Vi anticipiamo che ci saranno proposte Gravel per tutti i gusti.
Dal GraveWeekend, una 3 giorni alla scoperta di un’area bellissima e ricca di fascino nel sud/ovest della Sardegna, alle 2 edizioni di Tranischnusa (5gg di viaggio in bikepacking) per poi accontentare anche i più temerari, con SHARDANA Bikeventure (Bikepacking Unsupported) che partendo il 4 Maggio da Olbia, offrira circa mille chilometri di percorso alla scoperta di una Sardegna che non vorrai più abbandonare.
Tra questi eventi, ci saranno in calendario varie edizioni “Speciali e Custom” di Transichnusa e Viaggi in Bikepacking creati in esclusiva per i nostri partner esteri.