BERGAMO IN BICI: LA CAPITALE DELLA CULTURA A PORTATA DI PEDALI

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Bergamo, insieme a Brescia, è stata nominata capitale della cultura 2023. I tragici eventi pandemici del 2020 hanno colpito gravemente la città e allora con questa nomina, sancita a luglio 2020, si vuole rilanciare la città affacciata sulla Val Padana. Visitando Bergamo in bici potremo visitare la meravigliosa Città Alta dopo esserci spingerci nella natura tra i colli a nord della città e il corso del Fiume Brembo.

L’itinerario prevede poco più di 41 km con meno di 500 m di dislivello positivo su strade perlopiù asfaltate, questo lo rende adatto ad ogni ciclista. Per questa pedalata possiamo utilizzare le borse laterali BOULEVARD e il borsello da manubrio METRO dove riporre gli oggetti più piccoli e che vogliamo avere a portata di mano. Per esempio, una macchina fotografica o anche il semplice cellulare, potranno servirci per immortalare i panorami che vedremo durante il nostro giro.

Partiamo dalla Stazione di Bergamo in bici dirigendoci subito verso ovest per raggiungere, seguendo la pista ciclabile, la Valle Astino. Qui ci troveremo al cospetto dei colli che sovrastano la città su una strada bianca immersa tra le coltivazioni della zona.

Proseguendo sul percorso ciclabile, arriviamo ai piedi del Colle Roccolorie (di 359 m slm) dove si trova il suggestivo Santuario Madonna della Castagna. La leggenda narra che, nel 1310, ad un contadino intento a lavorare apparse proprio la Madonna manifestando il desiderio che su questo terreno fosse costruito un oratorio. Così nel 1511 venne posata la prima pietra dell’edificio di culto.

Proseguendo nel nostro itinerario superiamo Sombreno per attraversare il Brembo e pedalare lungo la sua sponda orografica sinistra. Qui ci lasciamo intrattenere da piccoli abitati che si alternano sul percorso incorniciati dal fiume da una parte e dai colli dall’altra.

Arrivati a Clanezzo, troviamo il ponte pedonale – sula quale è necessario spingere le bici a mano – che ci riporta sulla sponda destra. La passerella del ponte tibetano, sospeso cioè sul corso del Fiume Brembo, è lunga poco più di 74 m e composta a assi di legno.

Il ponte di Clanezzo è davvero suggestivo ed è il ponte sospeso più antico della Lombardia. Venne fatto costruire, infatti, nel 1878 per volere di Vincenzo Beltrami con lo scopo di sostituire il traghetto che era l’unico modo di collegare le due rive.

Clarezzo era il luogo di confine tra la Serenissima e il Ducato di Milano, infatti qui è ancora visibile la dogana veneta dove chi voleva attraversare il fiume si recava a pagare i dazi.

Una volta giunti sulla sponda destra del fiume, risaltiamo in sella per percorrere la Ciclovia della Val Brembana che costeggia il corso del fiume. Lungo il percorso si possono trovare stazioni ferroviarie dismesse: la ciclovia, infatti, è nata sulla sede dell’omonima vecchia ferrovia.

Attraversando il Torrente Rino, la Ciclovia della Val Brembana si immette nella Greenway del Quisa che costeggia l’omonimo torrente.

Qui ci troveremo a pedalare a stretto contatto con la natura: saremo lontano dal traffico cittadino, immersi nel verde del Parco dei Colli di Bergamo. In bici affronteremo alcuni tratti in salita, le pendenze rimangono moderate e anche quando si fanno più irte, sono sempre di breve durata.

Avviandoci verso l’uscita del Parco dei Colli, passeremo davanti all’ex convento di Santa Maria in Valmarina ai piedi del colle della Bastia. Il complesso monastico era stato edificato nella prima metà del XII secolo fondato da alcune monache dell’ordine di San Benedetto. Più di due secoli dopo, la comunità benedettina abbandonò il monastero che poi venne addirittura profanato dai Guelfi (in costante attrito con i Ghibellini) sancendone la definitiva chiusura. Nel corso del tempo si susseguirono diverse destinazioni d’uso della struttura, oggi sede del centro direzionale del Parco dei Colli.

Uscendo dal parco per dirigerci verso la città di Bergamo, in bici percorriamo la Greenway del Morla che segue il corso dell’omonimo torrente. Possiamo quindi pedalare in mezzo al verde fino a trovarci al cospetto della Città Alta di Bergamo. Potremo, infatti, goderne di uno scorcio stupendo dal Castello di Valverde, risalente al X secolo e posto sul colle di Fabriciano. Nel corso dei secoli è stato residenza del capitano veneziano Paolo Loredan e poi proprietà della famiglia Medolago. Tra il 1926 e il I930, quando era proprietaria Giuseppina Cattaneo dei Baroni Scotti, fu restaurato dandone l’attuale aspetto. Ora è di proprietà della famiglia Cattaneo Carrara. Attualmente ospita eventi di vario genere e vi è un bed & breakfast arredato con mobili d’epoca.

Affrontiamo un tratto di salita breve, ma intenso per arrivare ad affacciarsi sulla Città Alta. Questa rappresenta il gioiello cittadino di Bergamo. In bici potremo muoverci costeggiando le mura ed entrando per visitare alcuni scorci. Per un’esplorazione più approfondita possiamo legare le nostre biciclette e utilizzare la fascia a tracolla delle borse laterali BOULEVARD per averle sempre con noi senza lasciarle incustodite.

La Città Alta di Bergamo è davvero ricca di scorci medievali, particolarità storiche e dettagli imperdibili. Tra tutti non si può certo non visitare Piazza Vecchia, ritenuta da molti il cuore della città. Qui si staglia il Palazzo della Ragione, il Palazzo del Potestà (oggi Museo del Cinquecento e il Campanone sul quale di può salire per avere un panorama a 360 gradi sulla città e, nelle giornate terse, anche su Alpi e Appennini.

Una curiosità affascinante riguarda proprio il Campanone. Questo ogni giorno alle 22 suona 100 rintocchi da molti secoli. Era il segnale che avvisava gli abitanti della chiusura delle porte della città.

Possiamo rilassarci con un aperitivo in qualche bar tipico e, se l’orario ce lo permette, goderci il tramonto dalle mura per un’esplosione di colori tra quelli del cielo, della città e della natura circostante.

La nostra visita a Bergamo in bici si conclude alla stazione da cui siamo partiti. Quindi, recuperiamo le biciclette e installiamo facilmente le borse BUOLEVARD grazie al sistema di aggancio rapido. Se ci siamo attardati per guardare il tramonto, le stampe riflettenti sulle borse ci permettono di aumentare la nostra visibilità in strada. Lasciamo la Città Alta percorrendo con una comoda discesa i 3 km finali.