INTERVISTA A STEFANO PELLEGRINI

Ciao Stefano! Congratulazioni per aver completato la Trans Am Bike Race! Puoi condividere con noi qualche momento significativo o sfida che hai affrontato durante questa straordinaria avventura in bicicletta? La Trans Am Bike Race è una delle gare ciclistiche più importanti al mondo. Cosa ti ha spinto a partecipare?

Dalla conclusione del giro in Islanda in total wild e dell’epica NorthCape4000, ho deciso di spingermi oltre e continuare a mettermi in gioco. Le grandi emozioni che la libertà e la bellezza della Transambikerace ti regalano sono semplicemente indescrivibili. È impossibile non immergersi completamente in questi paesaggi mozzafiato e in queste nature selvagge. Ogni pedalata mi conduce in luoghi dove la magnificenza della natura si manifesta in tutta la sua grandezza. La sensazione di libertà e l’entusiasmo travolgente mi accompagnano lungo ogni percorso, rendendo questa avventura un’esperienza unica e straordinaria. Che sia tra le maestose vette delle montagne o lungo le sponde dei fiumi incontaminati, ogni istante è un’opportunità per scoprire la bellezza nascosta di questo mondo. La Transambikerace è molto più di una semplice gara: è un viaggio epico attraverso terre inesplorate e paesaggi che toccano l’anima. Ogni curva del sentiero offre un nuovo spettacolo visivo, un’occasione per marciare attraverso la natura selvaggia e contemplare l’infinita meraviglia della creazione. Questa avventura mi ha permesso di vivere emozioni indimenticabili, immergendomi completamente nell’essenza della vita e dell’avventura. Non vedo l’ora di continuare questo straordinario viaggio e di condividere ancora più incredibili esperienze con il mondo.”

Come ti prepari fisicamente e mentalmente per affrontare una gara ciclistica così impegnativa come la Trans Am Bike Race? Ci puoi raccontare un po’ della tua routine di allenamento?

Per affrontare gare di ultraciclismo intercontinentali come la Trans Am Bike Race, è necessaria non solo una solida preparazione fisica accompagnata da un ricco bagaglio culturale di esperienza, ma anche una formidabile preparazione mentale. Quest’ultima è fondamentale per riuscire ad affrontare le sfide che si presentano come opportunità. La mia pianificazione comincia nel momento in cui focalizzo la mia attenzione su questa impresa epica. In questa fase, vengono esaminati e elaborati degli adattamenti che mi consentono di iniziare a strutturare una gara di un’immane portata come questa. Il mio regime di allenamento è estremamente specifico e viene suddiviso in mesi, in base all’entità della competizione. Questo allenamento implica sessioni di ripetute e lunghe distanze fino a 300 km, affrontate pedalando giorno e notte in ogni situazione climatica immaginabile. Questo approccio mira a garantire la massima adattabilità, rendendo gli allenamenti simili alla gara e preparandomi a gestire le varie condizioni che potrei incontrare lungo il percorso. La Trans Am Bike Race rappresenta più di una semplice competizione; è un’odissea che richiede disciplina, determinazione e una mente resilientemente positiva. Grazie a una preparazione completa, sia fisica che mentale, sono pronto a intraprendere questo straordinario viaggio attraverso continenti e a superare ogni ostacolo che si presenterà sulla mia strada.

Quali consigli hai per coloro che vogliono intraprendere viaggi ciclistici di lunga distanza o partecipare a gare simili? Cosa pensi sia l’elemento chiave per il successo in queste avventure?

Per coloro che desiderano partecipare a gare intercontinentali come la Transamerica, è assolutamente essenziale possedere una solida base di conoscenza meccanica della propria bicicletta. Un piccolo bagaglio di esperienza in caso di emergenza è altrettanto cruciale. È fondamentale conoscere il proprio corpo e saper pedalare anche per 18 ore al giorno, oltre a pianificare le soste in base al tracciato, avendo una comprensione del bilancio energetico e idrico del proprio organismo. Inoltre, imparare ad ascoltare se stessi è una competenza inestimabile per affrontare sfide di questa portata.

Anche per questa avventura ti sei affidato ai prodotti della linea adventure GIVI-Bike. Come ti sei trovato e che set-up hai scelto per allestire la tua bicicletta?

Anche in questa gara così importante, non ho esitato a affidarmi ai prodotti della linea adventure di Givi Bike. Ho optato per l’intera linea di bikepacking e ho aggiunto due borse sul canotto centrale e una sulle appendici. Devo dire che da -3 gradi a +53, questi prodotti hanno fatto la differenza. Offrono una grande affidabilità in ogni condizione climatica, sono impermeabili al massimo e incredibilmente capienti e versatili. Sono davvero soddisfatto della linea di Givi Bike.

Prossimi progetti?

Parlare di progetti è sempre un’esperienza emozionante; nella mia mente, tutto è già nitidamente definito. Il prossimo anno, mi troverò di fronte alla prestigiosa sfida dell’ultraciclismo chiamata Northcape Tarifa: 7500 km e 80.000 metri di dislivello mi aspettano il 21 giugno. Nel 2025, ho l’intenzione di intraprendere l’epica avventura lungo tutta la Panamericana, partendo da Lima e raggiungendo l’estremo sud del continente. E nel 2026/2027, ho l’ambizione di affrontare l’ultima frontiera: il giro del mondo in bicicletta. Naturalmente, per raggiungere queste mete ambiziose, mi affiderò interamente ai prodotti Givi, in quanto sono veramente al vertice delle prestazioni. La loro affidabilità e versatilità saranno fondamentali per il successo di queste avventure epiche. Non vedo l’ora di superare ogni sfida che mi si presenterà lungo il cammino, guidato dalla passione per l’ultraciclismo e supportato dalla tecnologia e dalla qualità dei prodotti Givi.