CLAUDIA RONCHETTI – VIAGGIO IN AUSTRALIA IN SOLITARIA SFIDANDO L’OUTBACK

Si chiama Claudia Ronchetti e da sempre ama l’avventura e il rapporto con la natura. In sella alla sua bici ha attraversato 23 Paesi e percorso oltre 33.000 km.

Il giorno di Pasqua è partita per il suo prossimo ciclo viaggio in Australia, un’impresa di 10000km che toccherà i quattro principali capoluoghi di questo affascinante continente e che la terrà occupata per i prossimi quattro mesi. Claudia ha risposto a qualche domanda che gli abbiamo inviato alla vigilia della partenza e a cui ha risposto con la massima disponibilità proprio nei primi giorni di arrivo a Sidney prima della vera e propria partenza.

Affidandosi alle borse GIVI-Bike per organizzare il suo equipaggiamento, Claudia ha creato un set-up ibrido che le consentirà di affrontare le diverse necessità del viaggio. Con la giusta distribuzione di peso e spazio sufficiente per le riserve di acqua e cibo, è pronta ad affrontare il deserto dell’Outback e le altre sfide che l’attenderanno lungo il percorso.

1. Ciao Claudia, ci racconti com’è nata l’idea di affrontare questo viaggio in Australia?

L’ Australia l’ho sempre immaginata come una terra lontana, irraggiungibile, difficile. L’idea di attraversarla in bici mi ha stimolata e quindi eccomi qui a Sidney quasi pronta per partire. Qualche problema tecnico alla bici e al visto e poi si parte.

2. Considerando la vastità delle aree desertiche che attraverserai in Australia, quali sono le principali sfide che prevedi di affrontare durante il tuo viaggio e come ti sei organizzata? 

Le principali sfide saranno molte, mi piace pensarle ed affrontare una alla volta. Non so mai quello che potrebbe accadere nei prossimi 5 minuti e non mi piace programmare troppo. E’ la prima volta che viaggio in un continente così remoto e disabitato, diciamo che l’Australia fuori dalle grandi città è tutto Outback. Lo si affronta con passione, tanta acqua e con l’ausilio del GPS satellitare. Spero non sia una scelta azzardata la mia e sono consapevole che non sarà facile, però meglio provarci piuttosto che avere rimpianti. Non nego di avere timore e paura ma cercherò di affrontare tutto con consapevolezza, forza e coraggio. La tenacia non mancherà. 

3. Per questo viaggio hai deciso di affidarti alle borse GIVI-Bike della linea Adventure e Experience. Come hai organizzato il tuo set-up?

Per questo viaggio ho deciso di utilizzare un set-up ibrido, ho preferito alleggerire la parte anteriore della bici con il bikepacking della linea Adventure, e la parte posteriore con  le borse della linea Experience. Nella parte anteriore sulle forcelle ho inserito ricambi bici, fornello e cose per la pulizia personale, nella borsa da manubrio l’ abbigliamento impermeabile e nelle borse da telaio reparto fotografia o acqua. Posteriormente invece nelle borse della linea Experience ho inserito vestiti, sacco a pelo e materassino. Ho lasciato molto spazio per poter caricare almeno 12 litri di acqua e altri litri previsti per le scorte di cibo. 

4. Come ti prepari fisicamente e mentalmente per affrontare un viaggio così impegnativo? 

La parte più difficile è la preparazione mentale ed il controllo dell’ansia e dello stress. Almeno per me è così, lasciare la comfort zone per ritrovarti dall’altra parte del mondo con una bicicletta e 4 borse da sola pronta per attraversare un continente non è scontato. Qui lasci il tuo lavoro, i tuoi affetti e l’abitudine alle comodità. Non nego di avere perplessità, timori; l’ignoto, il non sapere nulla di quello che stai affrontando ma solo la consapevolezza che tutto quello che farai dipende da te, nessun aiuto o conforto. Qualcuno mi chiede perché lo fai e a me viene da dire “perché NON lo fai”. Conoscere i propri limiti, capire fino a dove puoi esporti, fino a dove puoi arrivare. Un viaggio ti cambia non tornerai più quella di quando eri partita. Ti arricchisce, ti rende più forte, più consapevole, più aperta. Per quanto riguarda la preparazione fisica per me la bicicletta è il mezzo con cui mi sposto quotidianamente, non bado troppo alla preparazione e questo è un mio grande limite, se solo stessi più attenta, ad esempio all’ alimentazione, di sicuro faticherei meno. Le perplessità, i dubbi, le scelte in un’esperienza di questa portata sono la dose giornaliera dei tuoi pensieri 

5. Quali consigli hai per coloro che vogliono intraprendere viaggi ciclistici di lunga distanza come il tuo? 

Non sono brava con i consigli. Posso dire, in base alla mia esperienza, che se ti viene un’idea di viaggio indipendentemente dalla lunghezza, arriva da sola e l’ unico consiglio è quello di partire, andare, viaggiare ognuno a suo modo, vivere le esperienze, provarci. Il fallimento non è mollare ma non averci provato. Ci si deve buttare nelle cose, non è incoscienza ma consapevolezza. Le emozioni sono il carburante della mia vita ed il viaggio in bicicletta in solitaria è il mezzo che mi permette di provarle. 

6. Sappiamo che andrai a documentare la tua esperienza attraverso i social media, dove possiamo seguire la tua avventura?

Compatibilmente alle linee telefoniche che sicuramente scarseggeranno ho due social che cercherò di aggiornare non appena possibile: Sola_in_bici su Instagram e Claudia Ronchetti il mondo in bici su Facebook.